venerdì 31 marzo 2017

#Elementi di Tipografia


Salve e buon Venerdì! La rubrica dedicata alla Tipografia, affronterà oggi il tema della composizione tipografica digitale Secondo una definizione storica del termine, la composizione tipografica è il procedimento di accostamento e sistemazione dei caratteri e dei bianchi tipografici per la riproduzione di un testo.

(Giuliano Vigini, Glossario di biblioteconomia e scienza dell'informazione, Editrice Bibliografica, Milano 1985).



Volendo rendere più attuale questa definizione, ci renderemo conto che più volte al giorno ci capita di attuare una composizione tipografica, accostando e mixando diversi caratteri allo scopo di rendere il nostro messaggio leggibile, gradevole ed efficace allo scopo comunicativo. 
Sta capitando a me mentre compongo questo post ma sarà capitato anche a voi durante la creazione di un poster, di una brochure o di una slide.
Tenendo presente che una buona composizione tipografica deve sempre aiutare il lettore a concentrarsi sul messaggio che si sta comunicando, oggi cercheremo di capire come mixare i font per rendere il messaggio interessante anche dal punto di vista grafico.


Un buon metodo per iniziare senza spazientirsi troppo potrebbe essere quello di comporre il vostro testo con un carattere che abbia più stili. 


In questi due esempi è possibile vedere come utilizzando lo stesso font sia possibile ottenere due risultati estremamente diversi:




In entrambi i casi il messaggio resta comunque leggibile ma nel secondo esempio, il messaggio risulta più interessante, e la scelta di diversi stili e pesi dello stesso carattere permette di dare alle varie parti del messaggio la giusta enfasi gerarchica

In un secondo momento potrebbe risultare interessante mixare font della stessa famiglia che presentino sia caratteri serif che san serif (il Rotis potrebbe fare al caso vostro).

Una volta presa la mano ed abituato l'occhio, sarà ancora più divertente mixare font di famiglie diverse ma fate attenzione ai pasticci, bisognerà comunque tener conto di contrasti, familiarità, e proporzioni! 😉






martedì 28 marzo 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Buon ultimo Mercoledì del mese di Marzo a tutti! Ormai siete di casa qui e sapete che succede il Mercoledì... ma per i nuovi lettori tengo a precisare che #Mcome è una rubrica che, toccando una per una le lettere dell'alfabeto, ci porta a scoprire il significato di alcune parole usate nell'ambiente grafico. Dopo A B C D tocca oggi alla lettera E... dunque E come...



Bozzetto che viene mostrato al cliente nell'ambito della presentazione delle proposte per uno stampato. Composto da fotografie e testo scritto col carattere scelto per la pubblicazione.

venerdì 24 marzo 2017

#Elementi di Tipografia


Salve a tutti! Per questo venerdì ho deciso di parlarvi delle immagini. Bisogna sapere che le protagoniste di oggi, in bianco e nero o a colori, sono essenzialmente di due tipi: al tratto e a mezzatinta. 

Le immagini al tratto sono formate da segni a contrasti netti, cioè bianco e nero oppure colore, bianco e nero.



Quelle a mezzatinta comprendono invece le tonalità intermedie tra il bianco e il nero o tra i colori.



Si possono ottenere immagini al tratto elaborando le immagini a mezzatinta, esasperando le parti più sature.


Una immagine al tratto digitalizzata si presenta come una sequenza di pixel bianchi e neri. Maggiore è la quantità di pixel presenti nell'immagine, migliore sarà la definizione dei dettagli. La definizione delle immagini si misura in ppi (pixel per pollice), ma di questo magari parleremo un'altra volta.

Una chicca per voi 😉


Buon fine settimana e alla prossima!




mercoledì 22 marzo 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Nuovo appuntamento settimanale con il nostro personalissimo Manuale del bravo grafico. Oggi qui con noi abbiamo la lettera D, come...






Stampato a scopo pubblicitario o informativo, composto da un unico foglio ripiegato in più parti, che prende anche il nome di pieghevole.
Non si deve confondere col suo parente più complesso, la brochure, composta da un numero finito e limitato di fogli rilegati solitamente a punto metallico. L'evoluzione successiva è il catalogo, costituito da più fogli e rilegato anche a filo refe. 
Ovviamente la scelta di progettare un depliant piuttosto che una brochure dipende da obiettivi e necessità.

venerdì 17 marzo 2017

#Elementi di Tipografia


Buon pomeriggio a tutti e buon venerdì! Oggi vorrei in qualche modo riagganciarmi al post della scorsa settimana e parlare del programma di impaginazione dell'Adobe... InDesign.
È il programma perfetto per impaginare cataloghi, libri ma anche brochure e volantini. In pratica potete impaginare tutto quello che vi chiede il cliente. Per avere un buon prodotto è comunque importante conoscerlo bene e sfruttare appieno le sue potenzialità.
Vorrei iniziare dalle Pagine Mastro. Una volta conosciute scommetto che diventeranno vostre amiche, non potrete farne a meno. Questo perché le Pagine Mastro vi permettono di creare una gabbia che sarà riportata in tutte le pagine a cui la Mastro è applicata.




Come potete vedere, le sei pagine hanno la Mastro A applicata e dunque ogni elemento aggiunto alla Mastro sarà automaticamente visibile anche nelle pagine. Attenzione perché l'elemento risulterà bloccato e non direttamente modificabile se non dalla Mastro. Se avete la necessità di modificare un singolo elemento in una pagina, mantenendolo in tutte le altre, potete fare 2 cose: 

- Cliccare col tasto destro del mouse sulla pagina interessata e selezionare Ignora tutti gli elementi della pagina mastro: in questo modo tutto verrà sbloccato e potrete modificare ciò che vi occorre.




- Utilizzare i comandi  cmd su mac (credo che sul pc sia Ctrl) +Shift + click del mouse sull'oggetto che vogliamo sbloccare, mantenendo tutto il resto bloccato. Io utilizzo questa combinazione principalmente quando devo eliminare i numeri di pagina dove non servono.

Ritorniamo alla nostra gabbia. Dopo aver scelto il metodo migliore per crearla, facciamo lo stesso con le griglie. Ovviamente tutto questo nella nostra A-Mastro. Può capitare di dover impaginare un prodotto editoriale che prevede delle schede o delle immagini e del testo da associare. Possiamo scegliere di progettare una griglia adatta a tutto, o possiamo decidere che la pagina di sinistra ospiterà solo le immagini e quella di destra solo il testo. Creiamo così due impaginazioni diverse nella nostra Mastro e applichiamo gli elementi sulle singole pagine.


Se poi dovessero servirci altre gabbie e griglie, InDesign ci viene incontro con le pagine B-Mastro, C-Mastro, D-Mastro, ecc... Per crearle basta cliccare col tasto destro sul menu Pagine e selezionare Nuova mastro...



Mettiamoci quindi al lavoro e sperimentiamo con le pagine Mastro quale impaginazione si addice di più al nostro progetto. Buona serata e al prossimo appuntamento!

P.s. se avete dubbi o domande non esitate a scriverci!!






mercoledì 15 marzo 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Terzo appuntamento con il nostro Mercoledì da Manuale. Oggi ci fa da maestra la lettera C, con la quale inizia la parola crocini. Ma cosa sono? E perché gli stampatori chiedono di salvare il documento con questi? Scopriamolo insieme.





Segni che hanno la funzione di indicare dove devono essere effettuati tagli, pieghe, cordonature, zigrinature e indispensabili inoltre per la messa a registro.


domenica 12 marzo 2017

#Il meraviglioso mondo della carta


Il momento più bello della progettazione, almeno per quanto mi riguarda, è la fine della progettazione. Mi spiego meglio... Progettare è una cosa meravigliosa, entrano in gioco tantissime idee e tantissime soluzioni diverse che a volte ci si perde. Ma non c'è soddisfazione più grande che finire quello che si è iniziato, sapendo di aver fatto un buon lavoro. Mi è capitato però che al momento della stampa il risultato non coincidesse con le aspettative. 
Si sa che ciò che si vede sul monitor non coincide con ciò che si andrà a stampare e che questo dipende da tanti fattori. Ma c'è una cosa che si può fare tanto per cominciare: scegliere la carta giusta.
Dicevo prima che a volte ci si perde in mezzo alle tante idee che nascono intorno a un progetto, ma ci si può perdere anche dentro il meraviglioso mondo della carta: naturali, patinate con finitura lucida o opaca, texture con finiture superficiali a rilievo, bianche, colorate, ecc... Ovviamente la scelta di queste dipende da quello che si sta realizzando, e varia caso per caso. 
Diciamo ora che avete trovato la carta giusta che fa per voi... Il gioco è fatto? No! ... Non dimenticate nulla? Vi aiuto io. Grammatura. Scegliere il peso giusto è essenziale tanto quanto scegliere la carta giusta. Per questo ho deciso di condividere delle indicazioni riguardo alle grammature suggerite per le stampe più diffuse.






Se doveste avere dubbi sulle grammature di altri prodotti scriveteli pure qui che cercheremo di aiutarvi. Per ora, tutti al lavoro per trovare la carta giusta!

venerdì 10 marzo 2017

#Elementi di tipografia


Buon venerdì a tutti e ben ritrovati al secondo appuntamento con la rubrica Elementi di tipografia. Quello di cui voglio parlare oggi è l'impaginazione e la costruzione di gabbie e griglie.
I modi per suddividere l'area destinata al testo sono molti, ma come per tutte le cose bisogna iniziare dal principio e cioè definendo le parti da lasciare bianche: testa, piede, cucitura e taglio o esterno.






Il metodo più veloce per ottenere dei margini secondo i canoni aurei è quello delle due diagonali. 
Suddividendo in questo modo la pagina avremo un rapporto di 1/3 per i margini verticali e di 2/3 per i margini orizzontali. Così, il margine esterno e quello al piede saranno circa il doppio di quello interno e di testa.



Lo spazio così ricavato verrà riportato simmetricamente nella pagina di sinistra e il gioco è fatto. Per avere una gabbia asimmetrica invece basterà riportare i margini in maniera uguale nella pagina opposta. 
All'interno di questa gabbia è adesso possibile ricavare una infinità di griglie, a seconda del tipo di contenuto da impaginare: testo, disegni, foto. 
Sotto un esempio di gabbia simmetrica, di 35 moduli (5 in orizzontale e 7 in verticale) impaginata con testo e immagini (per visualizzarli occorre tanta immaginazione, io vi ho aiutati con blocchi grigi 😜 )





mercoledì 8 marzo 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Secondo appuntamento con la rubrica dedicata al vocabolario della tipografia. Cosa si nasconde dietro la lettera di oggi?? 

Col termine Bianca indichiamo la prima facciata del foglio ad essere stampata. Il lato opposto prende il nome di Volta. Da oggi quindi niente più Fronte/Retro ma... Bianca e Volta!

venerdì 3 marzo 2017

#Elementi di tipografia



Dedichiamo il venerdì alla tipografia. Nello specifico, oggi si parlerà delle unità di misura assolute e relative. Quelle assolute sono:

CICERO: 4,18584 mm

PICA: 1 pica = 12 punti

PUNTO TIPOGRAFICO: 
  • punto Fournier: 1/12 cicero = 0,34882 mm (1737)
  • punto Didot: 1/72 pollice reale francese (XVIII sec.), poi ridefinito (1799) in 125/332472 m = 0,3759715104 mm, ridefinito ancora (1973) dalla UE come 3/8 mm = 0,376 mm
  • punto Berthold: 1/2660 m = 0,37593 mm (1879)
  • punto Didot tedesco: 0,376065 mm (1954)
  • punto tipografico americano: 0,0138 pollici o 0,35145 mm (1879)
  • punto Postscript: 1/72 pollice o 0,035277778 mm (1984)


Le misure relative dipendono invece dal tipo di font utilizzato:

EM: indica la larghezza della lettera M o della lettera più larga del font

EN: 1/2 EM, corrisponde alla larghezza della lettera N, di solito pari alla metà della larghezza del font

EX: altezza della lettera x, indica l'altezza media delle minuscole


Il sistema di misurazione tipografica utilizza, come unità di misura, la riga tipografica, suddivisa in 12 punti (secondo il sistema Didot). Il punto tipografico, come abbiamo visto, corrisponde a 0,376 mm e, di conseguenza, la riga tipografica a 4,512 mm (= 0,376 mm x 12 pt).
Lo strumento di misura si chiama TIPOMETRO che ha, di norma, da un lato la scala in mm e dall’altro la scala in punti e righe tipografiche.
La dimensione del corpo di un carattere, cioè la sua altezza totale, si misura in punti tipografici (ad esempio: c. 10, c. 12, c. 30, etc.).
La giustezza, cioè la larghezza della colonna composta, si misura in righe tipografiche (ad esempio: g. 12, g. 24, g. 36, etc.) o in centimetri.



giovedì 2 marzo 2017

#Happy Birthday... Illustrator!!


Oggi festeggiamo il 30° anno di Illustrator in mezzo a noi... 💞
Se Nutella me lo permette vorrei dire:

Illustrator, che mondo sarebbe senza...


Adobe ha creato un video per l'occasione, visionabile qui

Intanto pubblico questa immagine che riassume la crescita di questo nostro amico trentenne. 


#Errori Tipografici in TV


Il momento degli Oscar è importantissimo nella vita di un attore, di uno sceneggiatore, di un produttore... e vincere un Oscar è sicuramente un sogno che si avvera. 
Sicuramente per i conduttori di quest'anno, si è avverato un incubo... ma la colpa non è loro, bensì di un errore tipografico che non ci sarebbe stato se si fossero rispettate determinate regole. 
In questo articolo di Benjamin Bannister possiamo vedere come, dando la giusta importanza agli elementi e rispettandone la gerarchia, simili errori non si commetteranno più.
Buona lettura! 

mercoledì 1 marzo 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Ovvero, il nostro appuntamento settimanale con il vocabolario della tipografia!
Ogni Mercoledì pubblicheremo una lettera dell'alfabeto e una parola che inizia con la stessa e impareremo tutti i termini tecnici che ci permetteranno di evitare incomprensioni e fraintendimenti con clienti e stampatori. Iniziamo la nostra Maratona con la lettera A




Con il termine Abbondanza si intende lo spazio esterno al formato finito di uno stampato. È importante al fine di poter stampare al vivo le immagini e di eseguire il rifilo del prodotto finito. Si consigli un'abbondanza non inferiore ai 3mm, da aumentare nel caso in cui il progetto a cui si sta lavorando preveda un numero di pagine elevato.