venerdì 28 aprile 2017

#Elementi di Tipografia

Buona sera a tutti e ben trovati. Quello di oggi vuole essere un approfondimento sulla stampa e sulle sue diverse tipologie. Per ulteriori informazioni, potete consultare il libro "Elementi di progettazione grafica" Federle-Stefani, casa editrice Clitt, dal quale ho tratto le informazioni presenti su questa pagina.

Stampa xilografica:

La stampa xilografica arriva in Europa nel XIII secolo e viene utilizzata per la stampa di tessuti e per la produzione di carte da gioco e immagini religiose. Abbinata alla stampa tipografica, viene usata per illustrare i libri; viene poi abbandonata in favore della stampa su metallo.

Origine: xilo=legno e grafo= incido, disegno, in greco antico.
Cosa si stampa: carta, cartone, tessuto.
Matrice: tavoletta di legno; matrice rilievografica.
Tiratura: da 10 a 100 copie causa usura della matrice.
Stampa: diretta, da matrice sulla carta.
Come si distingue: l'incisione xilografica produce un segno più grosso e irregolare di quello su metallo. Sulla carta il segno stampante può lasciare un'impronta in incavo mentre la matrice non lascia impronta sul foglio.

Stampa calcografica:

L'orafo fiorentino Maso Finiguerra è il primo ad usare questa tecnica, nel 1450. Il disegno viene inciso sul rame con strumenti vari oppure scavato con l'acido: l'inchiostro rimane dentro i solchi e trasportato con il torchio sulla carta leggermente umida.

Origine: calcos=rame e grafo= incido, disegno, in greco antico.
Cosa si stampa: carta, cartone.
Matrice: in metallo incisa a mano o con l'acido; matrice incavografica e matrice per colore.
Tiratura: da 10 a 100 copie.
Stampa: diretta, da matrice su carta.
Come si distingue: sulla carta il segno stampante lascia un leggero rilievo al tatto e la matrice imprime i bordi sul foglio. Il segno varia a seconda della tecnica usata.

Stampa litografica:

Nel 1796, Aloys Senefelder mette a punto la stampa litografica utilizzando una pietra che trattiene l'inchiostro dove è stata disegnata e lo respinge sul resto della superficie. Nel 1837 in America viene brevettata la cromolitografia, cioè la separazione dei colori e la stampa con matrici diverse di ciascuno dei colori ottenuti.

Origine: litos=rame e grafo= incido, disegno, in greco antico.
Cosa si stampa: carta, cartone.
Matrice: in pietra; matrice planigrafica e matrice per colore.
Tiratura: migliaia di copie, in quanto la lastra non subisce deterioramento nel processo di stampa.
Stampa: diretta, dalla matrice alla carta.
Come si distingue: sulla carta il segno stampato non lascia alcun rilevo e la matrice non lascia impronta sul foglio. Si distingue dunque per la differenza piuttosto che per caratteristiche proprie.

Stampa serigrafica:

Utilizzata per stampare tessuti, è stata introdotta in Europa dall'estremo Oriente. Il primo brevetto, americano, per matrice ricavata fotograficamente risale al 1907.

Origine: serikòs=di seta e grafo= incido, disegno, in greco antico.
Cosa si stampa: carta e qualsiasi altro materiale.
Matrice: telaio con tessuto, teso sopra, naturale o artificiale, seta o nylon; matrice planigrafica.
Tiratura: migliaia di copie, in quanto il telaio subisce un deterioramento minimo nel processo di stampa.
Stampa: diretta, dalla matrice al supporto scelto.
Come si distingue: la matrice non lascia impronta sul foglio; il segno corrisponde invece allo strumento utilizzato per creare il disegno originale.

Stampa offset:

Questo tipo di stampa è l'evoluzione della stampa litografica, quando la pietra venne sostituita da un foglio di metallo leggero e flessibile che si può avvolgere su un cilindro. Non è la matrice che stampa: l'inchiostro si trasferisce da questa ad un cilindro di caucciù che a sua volta lo deposita sulla carta.
Origine: dall'inglese offset, fuori contatto.
Cosa si stampa: carta e cartone.
Matrice: metallica planigrafica. Ogni matrice stampa un colore.
Tiratura: illimitata. La matrice non subisce alcun deterioramento.
Stampa: indiretta, dalla matrice al cilindro e infine alla carta.
Come si distingue: la stampa offset non lascia nessuna traccia. Segno regolare e preciso, resa simile a una fotografia.

mercoledì 26 aprile 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Ciao a tutti e buon Mercoledì. Il nostro appuntamento settimanale con la rubrica continua e oggi si arricchisce di una nuova terminologia che inizia con la lettera I. Scopriamo insieme il significato della parola "Immagine coordinata" e impariamo a sfruttarla per consolidare un'azienda o il nome di una singola persona. 




L’immagine coordinata è il modo in cui aziende, enti e società si presentano al pubblico, a clienti o potenziali clienti. Comprende tutti gli aspetti comunicativi dell'azienda, che devono essere coerenti tra loro. La coerenza si esplicita attraverso loghi, colori, caratteri, impaginazione e impostazione delle campagne pubblicitarie.

venerdì 21 aprile 2017

#Elementi di Tipografia


Ciao a tutti, oggi affronteremo il tema dei formati di carta più comuni, il 64x88 cm e il 70x100 cm.
A seconda della misura della carta su cui stamperemo andremo a calcolare la dimensione del nostro stampato. Infatti, la scelta del formato di una rivista, di un catalogo, di un volume, è condizionata da diversi fattori, uno di quali è proprio il foglio macchina. Se vi state chiedendo perché, la risposta è la seguente: lo scarto. Lo scarto è la quantità di carta non utilizzata, ma che comunque pagate... quindi fate attenzione a farne restare poco. Se però avete un formato che vi fa avanzare molta carta potete sfruttarla stampando biglietti da visita, volantini A5, o qualsiasi altra cosa riusciate a mettere dentro.
Ottimizzare è uno dei molti motti dei grafici! 
Ho preparato per voi alcuni formati che potete ricavare dai formati standard scritti sopra, con relative segnature. Ovviamente le scelte sono infinite, ma usando queste misure potete star certi di avere uno scarto minimo.





I formati più usati, ricavati da un foglio macchina 70x100 cm, sono 24x34 cm e 17x24 cm. (La maggiore dimensione delle pagine nel foglio è data dal fatto che bisogna mantenere un margine per la rifilatura.)
Da questi formati  si ricavano ovviamente multipli e sottomultipli, così come formati inferiori. Ma come dicevo prima, se si utilizza meno superficie lo scarto sarà maggiore.
Come si vede dalle immagini, la carta di formato 70x100 cm può contenere 16 pagine di formato 24x34 cm e 32 pagine di formato 17x24 (tenendo conto anche del retro).










Nel primo disegno è indicata la sistemazione delle pagine nel foglio macchina 64x88 cm per ottenere i formati 21x29,7 cm, 21x28 cm e 20x30 cm. Il secondo disegno permette di ricavare il formato 20x20 cm, mentre negli ultimi 2 sono indicate le sistemazioni per i formati finiti 15x21 cm e 14x28 cm. Stesso discorso anche qui per i multipli e i sottomultipli, e ovviamente lo scarto. Abbiamo ricavato rispettivamente 16, 32, 24 e 24 pagine per foglio (fronte/retro). 
Come potete vedere i numeri di pagine che ricaviamo sono quelle che chiedono in tipografia, multipli o sottomultipli anche in questo caso. Ecco spiegato anche il perché i tipografi sono molto precisi per quanto riguarda il numero di pagine che devono comporre il vostro lavoro.

Spero di esservi stata utile e vi ricordo l'appuntamento di Mercoledì con la rubrica #Mcome Mercoledì da Manuale.

mercoledì 19 aprile 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Ciao a tutti. State prendendo appunti sul vostro blocco da grafici/tipografi/designer? Bene, sotto la lettera H scrivete Headline seguito da : (<-- 2 punti) e copiate il testo qui sotto. Buona settimana!



Titolo del messaggio pubblicitario, di carattere più grande rispetto al resto del testo e costruito in modo tale da attirare l’attenzione del consumatore. Comunemente chiamato anche “slogan”.

venerdì 14 aprile 2017

#Elementi di Tipografia


Buon venerdì amici e ben tornati. Un'altra settimana sta per concludersi, week-end arriviamoooo!!
Spero che questi giorni siano stati proficui 😊 
Come vi avevo anticipato, oggi parleremo della spaziatura.

- Col termine Spaziatura si intende lo spazio tra una parola e l'altra, o tra una lettera e un'altra. Spaziare un testo significa dunque interporre dello spazio tra lettere o parole. 
Lo spazio standard fra 2 parole è di norma circa 1/3 del corpo del carattere, ma alcuni accostamenti di lettere (parliamo di circa 4500 coppie), tra cui AT AV AW AY LV LW LT RV RW PA... necessitano di una spaziatura minore onde evitare una sproporzione con le altre. In questo caso si parla di crenatura negativa.
- Col termine Crenatura (o kerning) si intende la riduzione dello spazio in eccesso fra coppie di caratteri al fine di dare un aspetto più omogeneo al testo, eliminando antiestetici spazi bianchi.




Questo è un esempio di crenatura. Come potete vedere, le lettere di destra appaiono più legate e si leggono meglio come unica parola, piuttosto che come accostamento di lettere.




Nell'immagine sono messe a confronto 2 tipi di crenatura: automatica, dove le lettere sono meno vicine, e ottica. Quest'ultima consente di regolare la spaziatura tra caratteri adiacenti in base alla loro forma.
Programmi di impaginazione come InDesign, ma anche Illustrator, danno la possibilità di scegliere tra 3 differenti crenature: Auto, Ottica e Metrica. Come impostazione di default, InDesign utilizza la crenatura metrica; per disattivarla basta mettere la spunta su "0". 

Per ulteriori informazioni e regole vi consiglio questa guida per InDesign CS6, Crenatura e avvicinamento, dell'Adobe. Buon lavoro a tutti!



mercoledì 12 aprile 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Buon dì a tutti! E non parlo delle merendine... 😏 
Ah, la pubblicità. Influenza tutto e tutti ed entra nel nostro quotidiano come un'amica di vecchia data. 
Ma non siamo qui per parlare di pubblicità bensì di tipografia, lettere e significati di parole di uso comune nell'ambito grafico. Ci siamo lasciati mercoledì scorso con la lettera F di Filo a refe... Bene, sondaggio! Quanti di voi hanno iniziato a cucire di persona personalmente (da quale film ho preso la citazione stavolta???) i cataloghi e le brochure progettate? Io l'ho fatto un paio di volte, la prima all'università per un progetto di un esame. È divertente, ma occhio alla grammatura della carta: se è pesante rischiate di farvi male e di storcere l'ago. 
Oggi lettera G... Prima di sbirciare la carta, riuscite a indovinare cosa ho preparato per voi? Aiutino: l'ho nominata prima, mentre parlavo del cucire e dei pericoli che si corrono 😜

...


Si, sono cattivella.. Arpia mi piace di più... Dunque dunque dunque... Chi di voi pensa di avere la soluzione? Rimanete con noi e lo scoprirete nella prossima puntata!
... 😝😝😝 Scherzo!!! Mica siamo un telefilm... 
Vi lascio alla lettera G e al significato della parola...



La grammatura comunemente viene definita come il peso di un foglio di carta di un metro quadro. Attenzione! Non confondete la grammatura con lo spessore (anche se tendenzialmente carte con maggiore grammatura hanno uno spessore maggiore).



venerdì 7 aprile 2017

#Elementi di Tipografia


Ciao a tutti e grazie per essere ancora qui con noi questo Venerdì che ci porterà nel mondo della composizione del testo. La settimana scorsa Paola, la nostra arpia n°1, ha scritto una bellissima lezione su come, utilizzando pesi e stili diversi, lo stesso messaggio possa risultare più o meno interessante e quindi accattivante.
Quello che voglio scrivere io si dividerà nell'arco di 3 venerdì e spero possa risultare altrettanto utile e interessante, anche perché il tema scelto si aggancia perfettamente a quello proposto la settimana scorsa. Si parlerà di interlinea, spaziatura e crenatura (o kerning).
Questo venerdì parliamo di interlinea.

- Col termine Interlinea si intende lo spazio tra 2 righe di testo; interlineare vuol dire aumentare questo spazio, sterlineare diminuirlo.








L'interlinea standard è quella ottimale, in termini di leggibilità, per ogni carattere utilizzato. Ma si può giocare un po', aumentando o diminuendo l'interlinea, per accentuare particolari modelli di impaginazione. Generalmente si sterlinea un testo perché la giustezza è corta o perché il carattere ha un occhio medio piccolo; si interlinea perché  la giustezza è lunga o il carattere ha un occhio medio grande. A me capita di intervenire sull'interlinea raramente e solo quando lo spazio per scrivere è poco e il testo tanto, o se devo mantenere un layout generale omogeneo e quindi occupare con il testo lo stesso spazio delle immagini.
È bene fare comunque sempre delle prove di stampa per essere sicuri di non perdere leggibilità!

Al prossimo venerdì con la Spaziatura!





mercoledì 5 aprile 2017

#Mcome Mercoledì da Manuale


Ciao a tutti!!! Come procedono i lavori? A metà settimana si è sempre un po' incasinati, nella speranza di riuscire a concludere prima del week-end... Ma spesso non si riesce e il sabato e la domenica rimangono l'ultima spiaggia 😓 
Fortunatamente ci sono le vostre 2 arpie a farvi compagnia e, come per gli altri mercoledì, ci troviamo qui a girare la carta del Manuale. Vai con la frase di rito... F come...



Tipo di confezione di una pubblicazione con cucitura a filo. In questo caso le pagine vengono piegate e raccolte a segnature per essere cucite con un filo di cotone, lino, canapa o sintetico e, successivamente, incollate fra loro.


Pubblico un particolare della tesi, realizzata insieme a Paola Ragusa, dove si è scelto di mantenere la rilegatura visibile e un filo colorato per darle maggiore risalto.


Potrebbe essere una soluzione piacevole anche per qualche vostro lavoro futuro. Se invece avete già adottato questa tecnica... postate le foto!!