giovedì 4 maggio 2017

#Elementi di Tipografia


Buon venerdì appassionati di grafica, curiosi di sapere di cosa parleremo oggi?
Bene, diciamo che avevo tirato una pietra a Febbraio e ritirato subito la mano. Magari qualcuno di voi si ricorda il post Clienti e font... Bene, oggi riprendiamo il tema font ed entriamo più nel dettaglio (il tema clienti lasciamolo stare 😓 😝 ).
Innanzi tutto chiariamo la differenza tra il font e la font. Quando chiesi al mio professore quando usare la prima terminologia e quando usare la seconda ebbi questa risposta (non cito testuali parole eh): col termine femminile, quindi la font, si intende la famiglia dei caratteri, con tutti i pesi, tutti gli stili, i glifi ecc... pacchetto completo diciamo; col termine maschile, quindi il font, ci si riferisce a un carattere preciso, con uno stile preciso e un peso preciso. Per fare un esempio: pensiamo al carattere Times New Roman. Sappiamo che possiamo scegliere tra Regular, Italic, Bold, Bold Italic e una infinita gamma di corpi nonché di legature e simboli. Tutto questo dà vita alla famiglia del carattere, dunque alla font. Diciamo che questa terminologia è legata al mondo della tipografia iniziale, quando i caratteri erano fusi e mobili e si creavano i pacchetti completi. 
Se invece mi volessi riferire a un Times New Roman, Bold Italic, corpo 10, andrei a parlare di un font specifico, quindi utilizzo il termine al maschile. 
Per semplificare, la famiglia --> la font; il carattere --> il font. 
Questo è quello che ho capito io almeno 😆

Finito l'excursus storico/terminologico andiamo a scoprire nel dettaglio come è strutturato un carattere, ovvero come si chiamano tutte le parti che lo compongono.



In questa immagine possiamo vedere come il carattere poggi su una linea immaginaria, che si chiama linea di base, che è formato da ascendenti (le aste che salgono oltre l'altezza della x, ovvero l'altezza del minuscolo) e discendenti (le aste che scendono sotto la linea di base) e che ha un corpo che comprende alti e bassi. Le aste possono essere rette, come nel caso della T e della I, oppure curve, come sotto.



Infine, ci sono dei dettagli, dei particolari, che prendono nomi precisi. Scopriamoli insieme nell'immagine sottostante.


Guardate una pagina stampata ed evidenziate nei caratteri becco, cravatta, uncino ecc... Un modo divertente per imparare! 

Per finire, parliamo delle grazie. Le grazie sono dei prolungamenti nei tratti terminali del carattere che, oltre a renderlo più dolce, facilitano la lettura nei testi lunghi e con corpo piccolo, in quanto sembrano legare meglio le parole facilitando la scorrevolezza della lettura. Se un carattere non ha le grazie si dice che è un carattere bastoni.





Grazie per l'attenzione e continuate a seguirci!

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